GYOTAKU
IL METODO DI STAMPA TRADIZIONALE GIAPPONESE DEI PESCI
Il Gyotaku è una forma tradizionale giapponese di stampa di pesci, che risale alla fine del settecento
La stampa Gyotaku prevede l’utilizzo del pesce vero, come vera e propria matrice per l’impressione della prima impronta.
Tecnicamente viene posizionato il pesce (o cefalopode) sul piano di lavoro, inchiostrato e successivamente ricoperto con un foglio di carta giapponese, che manipolata superficialmente viene impressa dall’inchiostro del quale il pesce è ricoperto.
Nasce a bordo dei pescherecci giapponesi per l’esigenza pratic di memorizzare i pesci importanti pescati, e veniva effettuata inchiostrando le grandi prede con semplice nero di seppia su comune carta di riso; l’apposizione di un timbro/firma ufficializzava il documento, che poteva anche essere utilizzato all‘atto della compravendita come testimonianza reale del pescato acquistato.
Attualmente eliminate le valenze pratiche originali, il Gyotaku è una vera e propria disciplina pittorica giapponese che prevede l’utilizzo di carte pregiate fatte a mano, quali su tutte le carte “Washi” ed in particolare la “Kozo” della quale sono fatti i quadri dell‘artista Nadia Auleta, visibili a Camogli presso i suoi atelier, in Piazza Colombo 16 e GALLERIA 78 BY FISH ART GALLERY
Il Kozo è una varietà particolare di gelso asiatico, del quale viene utilizzata la corteccia che opportunamente trattata e sbiancata, contribuisce alla creazione della caratteristica tessitura della carta omonima.
Gli inchiostri attualmente più utilizzati sono il “sumi ink” (China giapponese) e gli acrilici.
La vera e propria differenza che si può riscontrare tra i dipinti in stile originale giapponese, e quelli dell‘artista italiana sono i soggetti della stampa, che nel caso dei dipinti dell’artista nostrana prevedono una valorizzazione del pescato mediterraneo, rappresentato soprattutto dalle prede tradizionali ritrovabili presso i nostri mercati ittici locali, quali acciughe, polpi, saraghi ecc.
Nadia Auleta
Maestra d’arte e pittrice ad acquerello dipinge prevalentemente utilizzando l’antica tecnica giapponese Gyotaku che prevede l’utilizzo del pesce vero come vera e propria matrice per la prima impronta del dipinto che successivamente viene rifinito a pennello.
La tecnica artistica proposta dalla pittrice riesce a rappresentare in maniera molto affascinante la nostra fauna ittica del mediterraneo.
Le sue opere sono state più volte esposte in gallerie d’arte nazionali e internazionali nonché presso il Galata Museo del Mare di Genova.
Nadia è stata inoltre recentemente intervistata da Rai 3 nazionale per un format riguardante le eccellenze regionali italiane ed stata artista ospite del Festival giapponese 2022 di Firenze con l’arte Gyotaku